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Nimrod Goren, analista israeliano, offre un’analisi chiara sul futuro del conflitto tra Israele e Hamas. Secondo Goren, Israele si è trovato costretto a lanciare un’offensiva militare contro Hamas dopo l’escalation del 7 ottobre. Tuttavia, l’obiettivo di “sradicare” l’organizzazione islamista si è dimostrato irrealizzabile.

Sei mesi dopo, il ritiro di una parte delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza potrebbe essere interpretato come il riconoscimento da parte del governo israeliano di questa realtà. È possibile che ciò sia stato influenzato dalle pressioni degli Stati Uniti per porre fine alla violenza nella regione, oppure dalla necessità di concentrare gli sforzi su una minaccia più urgente, come quella rappresentata dall’Iran.
Se la guerra sta giungendo alla fine, ciò potrebbe portare a un cambiamento politico anche in Israele, con Benjamin Netanyahu che ha legato il suo destino politico al conflitto. Goren offre uno scenario fluido e mutevole, suggerendo che il futuro della regione potrebbe essere più incerto di quanto molti in Europa vogliano ammettere.
Questa intervista fornisce uno sguardo interessante sulle dinamiche politiche e militari in corso in Medio Oriente, sottolineando l’importanza del sostegno degli Stati Uniti per Israele e il potenziale impatto delle tensioni con l’Iran sul conflitto in corso a Gaza.

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