Nell’ambito di un’inchiesta riguardante presunte pratiche di corruzione legate a tre appalti truccati, gli ex politici Alfonso e Enzo Pisicchio sono stati posti ai domiciliari insieme ad altre sei persone. Le accuse comprendono corruzione elettorale, regali illeciti e altre violazioni di legge.

L’ordinanza è stata eseguita in tarda serata, suggerendo un rischio di inquinamento probatorio, specialmente dopo le dimissioni di Alfonso Pisicchio, il cui comportamento è stato al centro dell’attenzione. Tra coloro coinvolti, un individuo è stato rinchiuso in carcere mentre altri sono stati posti agli arresti domiciliari o hanno ricevuto interdizioni dall’attività professionale.

Secondo le accuse, i fratelli Pisicchio avrebbero ricevuto denaro contante e favori in cambio di influenze politiche. In particolare, sarebbero stati coinvolti in transazioni illecite riguardanti appalti pubblici e nomine. Tuttavia, non tutti gli indagati hanno subito misure cautelari, poiché il giudice ha respinto alcune richieste, sottolineando la mancanza di prove sufficienti.

Le indagini continuano mentre emerge una rete di presunti favoritismi e scambi di favori. Le implicazioni politiche e giuridiche di questa vicenda potrebbero essere significative per il panorama regionale.

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