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Un muratore di 60 anni è stato condannato dal tribunale di Ancona a un anno e quattro mesi di reclusione per minacce e comportamento intimidatorio nei confronti di un inquilino. Il muratore aveva eseguito dei lavori in un appartamento al secondo piano di una palazzina dove viveva anche lui, sopra all’appartamento dell’inquilino.

La vicenda è iniziata a seguito di una perdita d’acqua che aveva danneggiato entrambi gli appartamenti. Il muratore si era offerto di riparare il danno, ma aveva richiesto al proprietario dell’immobile di far pagare i costi all’inquilino. Nonostante i primi pagamenti fossero stati saldati, il muratore ha minacciato l’inquilino per ottenere il resto del pagamento.
Con frasi intimidatorie come “Se non paghi ti cambio la serratura, ti mando via, ti tiro il collo”, il muratore ha cercato di costringere l’inquilino a pagare. La vittima ha sporto denuncia ai carabinieri, che hanno avviato le indagini.
Il muratore è stato condannato per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, con la giudice Maria Elena Cola che ha derubricato il reato. L’imputato è stato difeso dall’avvocato Michele Carluccio.
Questa sentenza rappresenta un chiaro segnale che il comportamento intimidatorio e coercitivo non sarà tollerato, anche se perpetrato da persone con una certa autorità o conoscenza tecnica.

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