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La Giordania, nonostante la sua popolazione sia in gran parte palestinese, ha dimostrato ancora una volta la sua fedeltà all’alleanza con gli Stati Uniti d’America e Israele. Questo è emerso sabato, quando il Paese ha contribuito a respingere droni e caccia iraniani, segnalando la sua posizione come uno Stato cuscinetto e alleato di Washington nella regione.

Nonostante questa alleanza strategica, la Giordania si trova a dover bilanciare le sue relazioni internazionali. Nel gennaio di quest’anno, gli Stati Uniti hanno stanziato 845 milioni di dollari per il Paese, un sostegno finanziario fondamentale. Tuttavia, la situazione interna della Giordania è complicata dalla crescente popolarità dei gruppi anti-occidentali come i Fratelli Musulmani.

Inoltre, il Paese affronta la minaccia di diventare teatro di una nuova proxy war tra potenze regionali. Le milizie sostenute dall’Iran sono diventate attive sul confine tra Giordania e Siria, sollevando timori di una destabilizzazione della regione. In risposta a questa minaccia, la Giordania ha chiesto agli Stati Uniti di schierare il sistema di difesa missilistico Patriot ai suoi confini.

La Giordania si trova quindi in una posizione delicata, costretta a navigare tra alleanze internazionali cruciali e tensioni interne crescenti. Il suo ruolo nell’arena geopolitica del Medio Oriente continua a essere fondamentale, ma le sfide che deve affrontare sono sempre più complesse e multiformi.

 

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