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Aharon Haliva, capo dell’intelligence israeliana, ha rassegnato le dimissioni assumendosi la responsabilità dei fallimenti nella sicurezza che hanno permesso a Hamas di perpetrare l’attacco del 7 ottobre.

L’esercito israeliano ha reso noto che il capo di Stato Maggiore ha accettato le dimissioni di Haliva, che diventa così la prima figura di spicco israeliana a dimettersi in seguito all’attacco.

Haliva ha dichiarato nella sua lettera di dimissioni: “L’intelligence sotto il mio comando non è stata all’altezza del compito assegnato” e ha espresso il dolore per quanto accaduto durante l’attacco. Dopo 38 anni di servizio, ha deciso di rinunciare all’incarico.

Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, ha fatto appello affinché Israele non attacchi Rafah, poiché ciò porterebbe al massacro di oltre un milione di civili. Ha sottolineato che non è al comando dell’esercito israeliano, ma ha espresso forte preoccupazione riguardo alla situazione.

Inoltre, Borrell ha discusso delle richieste di alcuni Stati membri dell’UE di analizzare se Israele rispetti i diritti umani, come previsto nell’accordo di associazione UE-Israele. Ha evidenziato che non è stata ancora fornita una risposta dalla Commissione europea riguardo a tali richieste.

Infine, Borrell ha menzionato un pacchetto di sanzioni contro l’Iran in discussione al Consiglio, sperando nell’unanimità degli Stati membri per l’approvazione.

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