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La proposta di candidare il generale Vannacci alle Europee da parte di Matteo Salvini ha scatenato una vera e propria rivolta all’interno della Lega. Le critiche di esponenti come Molinari, Romeo, Centinaio e altri attivisti hanno evidenziato una forte opposizione all’idea di portare il militare in campo.

Romeo e Molinari hanno espresso la loro freddezza riguardo all’ipotesi, sottolineando l’importanza di dare precedenza ai militanti storici del partito. Anche l’ex ministro Centinaio ha mostrato il suo scetticismo, affermando che non voterà per Vannacci e che la Lega dovrebbe candidare persone che si sono distinte sul territorio.
Salvini, di fronte alle polemiche e alle resistenze interne, sembra aver rallentato il suo corteggiamento nei confronti del generale, segnalando un possibile cambio di rotta. Ma sarà sufficiente per placare la rivolta dei suoi stessi elettori?
Le divergenze all’interno della Lega si fanno sempre più evidenti, con esponenti che vedono con sospetto la candidatura di Vannacci. Questa situazione potrebbe portare il partito verso l’estrema destra di Giorgia Meloni, allontanandolo dal suo ruolo centrale nella politica italiana.
Inoltre, se l’investitura di Vannacci non portasse i risultati sperati, i detrattori del generale avrebbero ulteriori argomenti per criticare la scelta. Salvini potrebbe trovarsi di fronte a una decisione difficile, considerando i rischi politici e la possibilità di perdere consenso.
Il destino di Vannacci e il futuro della Lega alle Europee rimangono incerti, ma una cosa è certa: il partito è diviso e la decisione finale sarà cruciale per il suo destino politico.

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