José Mourinho non è stato profeta in patria solo per la sua fama di provocatore, ma anche per le sue previsioni sulla Roma.

Dopo le critiche di Tiago Pinto, l’allenatore portoghese aveva individuato i limiti strutturali del club, puntando il dito su una rosa carente e una mancanza di determinazione. Le sue parole non sono cadute nel vuoto: i giocatori, partendo dal capitano Pellegrini, hanno reagito negativamente e ciò ha influito sul campo.

Nonostante l’inclusione di Daniele De Rossi nello staff tecnico, la Roma ha continuato a evidenziare le stesse carenze atletiche e tattiche, concludendo la stagione in modo anonimo in campionato. L’analisi di Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport ha ribadito le criticità, mentre le provocazioni di Gasperini hanno aggiunto ulteriore tensione al dibattito.

La situazione ha portato a un confronto acceso tra Gasperini e la Roma, con il tecnico dell’Atalanta che ha ironizzato sulla sfida contro la Fiorentina, scatenando polemiche. Gasperini ha dimostrato di essere in pieno controllo della situazione, assegnando i pass per la Champions come fossero premi, complicando ulteriormente la situazione per i giallorossi.

De Rossi, pur riconoscendo il lavoro tattico della squadra, ha sottolineato l’impossibilità di correggere i difetti strutturali. La mancanza di profondità nella rosa e le prestazioni altalenanti dei giocatori chiave hanno reso difficile qualsiasi tentativo di rimedio. Tuttavia, De Rossi merita sostegno per la sua integrità e competenza.

Nonostante le difficoltà, alcuni giocatori hanno dimostrato dedizione e resilienza, ma il destino di altri, come Dybala, sembra segnato. La stagione della Roma si avvicina alla fine, ma il dibattito su cosa abbia causato la sua crisi rimane acceso.

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