Il Decreto Salva Casa, proposto da Matteo Salvini, è pronto per approdare in Consiglio dei Ministri con un focus preciso: la sanatoria delle piccole modifiche interne ed esterne negli edifici.

Questo decreto mira a regolarizzare le cosiddette “difformità parziali”, come finestre e balconi, escludendo però variazioni essenziali che influenzino la stabilità dell’immobile.

Una delle principali novità riguarda la cosiddetta “doppia conforme”, permettendo la regolarizzazione delle modifiche che erano consentite dalla legge al momento della costruzione, ma che non sono state dichiarate. Tuttavia, rimane esclusa la possibilità di sanare le opere realizzate prima del 1977, anno in cui è entrata in vigore la legge Bucalossi.

Il decreto si concentrerà principalmente sugli edifici costruiti prima della fine degli anni Settanta, permettendo la regolarizzazione delle “tolleranze esecutive di cantiere” e delle parziali difformità come finestre e balconi. Tuttavia, interventi che compromettano la stabilità dell’edificio o che siano stati realizzati senza permessi non potranno beneficiare della sanatoria.

Mentre alcuni vedono questa iniziativa come un passo avanti per risolvere le piccole irregolarità edilizie, le opposizioni criticano l’iniziativa, definendola un condono mascherato. Tuttavia, per il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, l’approdo del decreto rappresenta una buona notizia e un’opportunità per affrontare le problematiche che ostacolano la commerciabilità degli immobili.

In conclusione, il Decreto Salva Casa offre una possibilità di regolarizzazione per le piccole irregolarità edilizie, ma rimane al centro del dibattito politico sulla sua reale efficacia e sulle sue implicazioni.

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