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Il Senato ha approvato i primi due articoli del disegno di legge sul premierato elettivo, con significative novità per la politica italiana.

Il primo articolo elimina la possibilità per il Presidente della Repubblica di nominare senatori a vita, mentre il secondo modifica il processo di elezione del Presidente della Repubblica, estendendo a sei il numero di scrutini necessari per raggiungere una maggioranza qualificata.

La seduta è stata caratterizzata da momenti di alta tensione, culminati con una sospensione dopo uno scontro verbale tra la ministra Elisabetta Casellati e il parlamentare Enrico Borghi di Italia Viva. Il gesto offensivo della ministra nei confronti di Borghi ha scatenato reazioni veementi in aula, interrompendo temporaneamente i lavori.

Nonostante le controversie, il Senato ha proseguito con il voto, approvando il primo articolo dopo l’esame di 147 emendamenti. In seguito, anche il secondo articolo è stato approvato, stabilendo che il quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica scenda alla maggioranza assoluta dal settimo scrutinio, anziché dal quarto come precedentemente.

Queste riforme sono state discusse in un clima di forte dibattito politico e sono state commentate criticamente da figure come Marta Cartabia, che ha espresso dubbi sulla direzione delle riforme.

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