La miglior partita della nazionale di Fernando Santos in questo Mondiale, sia sul piano realizzativo che per il gioco espresso. Tutto il Paese, può esultare alle reti di Gonçalo Ramos che l’ha sostituito in avanti, lanciando la sua nazionale ai quarti. Difficile che deluda un attaccante che in campionato col Benfica segna una volta ogni 89 minuti. Una tripletta all’esordio da titolare in questo torneo però non è da tutti.
Il risentimento di Fernando Santos
SECONDO TEMPO
Al rientro dagli spogliatoi, Comert è l’unico volto nuovo. Yakin lo inserisce per Schar, acciaccato e ammonito, oltre che poco efficace nell’opporsi a Ramos sul primo gol. Cambiando il centrale, tuttavia, l’esito non cambia. Al 51’ Dalot sfonda a destra, suggerisce sul primo palo e Ramos è rapidissimo a bruciare il difensore del Valencia. Quattro minuti più tardi, il Portogallo va ancora a segno. Una splendida azione corale, impreziosita dal tacco in avvio di Otavio e dal break di Joao Felix, viene rifinita da Ramos che manda in porta Guerreiro. Freddo ad alzare il pallone davanti a Sommer. La Svizzera accorcia al 58’ con Akanji, bravo a leggere la traiettoria di un cross dalla bandierina. Sporcato da proprio dal centravanti portoghese e ad appoggiare in rete. Il divario torna ad essere di quattro reti al 67’, in un’azione che evidenzia rispettivi meriti e demeriti. Bastano infatti pochi tocchi, partendo da Diogo Costa, per arrivare in porta. Joao Felix mette Ramos davanti a Sommer. Il tocco sotto è la ciliegina di una serata da incorniciare. Santos manda in campo Cristiano Ronaldo. Solo al 73’; Pepe, per dimostrargli il sostegno dello spogliatoio, si affretta a cedergli la fascia da capitano. Nel recupero gioia anche per Leao, entrato poco prima: rientra all’altezza del vertice dell’area e calcia a giro sul secondo palo. Il punteggio sul 6-1. CR7 cerca la gloria personale, ma non si vede altro che una punizione respinta dalla barriera e una rete annullata per netto fuorigioco. Dopotutto, almeno per stavolta, l’eroe nazionale non è lui.
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