La Francia ha piegato subito la partita dalla sua parte e non si è più voltata indietro. I Bleus avevano più qualità, più esperienza internazionale e l’hanno fatta pesare nonostante le assenze degli influenzati Rabiot e Upamecano. E’ stata la rete del milanista Theo Hernandez dopo neppure 5 minuti a sbloccare il confronto su una sbandata di El Yamiq che si è perso ingenuamente Griezmann, ancora a secco di gol in questo Mondiale, ma determinante con il guizzo nell’azione dell’1-0. Il Marocco aveva abbandonato il 4-3-3 in favore di un più coperto 5-4-1, ma non era la stessa squadra di sempre perché, senza l’infortunato Aguerd, dopo un quarto d’ora ha perso anche l’altra colonna della difesa, il capitano Saiss. Il piano tattico di difendersi con maggiore compattezza non ha pagato e la prima nazionale africana a raggiungere la semifinale di un Mondiale pareva sul punto di crollare. E’ stato bravo Regragui a correggere l’errore iniziale e a tornare al 4-3-3 grazie all’innesto di Amallah: la sua formazione ha ritrovato gli equilibri e soprattutto si è tolta di dosso l’emozione e la paura con le quali era entrata in campo. La Francia, che aveva colpito un palo con Giroud (nell’azione in cui era andato ko il già acciaccato Saiss), ha sfiorato il raddoppio prima con Mbappé e poi con Giroud che, tutto solo, ha concluso a lato. I Leoni dell’Atlante però sono saliti come intensità e hanno iniziato ad attaccare soprattutto sulla destra con Hakimi e Ziyech. Spinti dalla marea rossa in tribuna, i marocchini hanno iniziato a soffrire di meno il pressing degli avversari e, al tiro pericoloso dopo 8’ di Ounahi, hanno aggiunto il palo colpito con una spettacolare rovesciata da El Yamiq. Avevano più possesso e costringevano i campioni del mondo a difendersi e a ripartire.
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