La firma del progetto
Il progetto è stato firmato da Kim Jones, direttore artistico couture e linea donna della maison. Con lui anche Silvia Venturini Fendi direttore artistico accessori e linea uomo, con il supporto del dipartimento Architettura Fendi.
Fondata nel 1666 da Luigi XIV, Villa Medici è il risultato di una stratificazione storica che parte dal Rinascimento che attraversa i secoli. Fino all’opera dell’artista Balthus negli anni Sessanta e Settanta e del designer e scenografo Richard Peduzzi nei primi anni Duemila. Entrambi anche direttori dell’istituzione. Attingendo a queste eredità, il colore diventa l’elemento centrale dell’intero progetto.
La nuova interpretazione dei Salons combina una serie di abilità relative al design, all’arredamento e al restauro conservativo. I toni originali della pittura murale sono stati il punto di partenza per la scelta della palette di ogni ambiente. Si riflette in particolare nei tre tappeti annodati a mano con sfumature graduali. Progettati esclusivamente per Villa Medici e realizzati con lana francese riciclata. Il progetto è stato ispirato anche dal desiderio d’instaurare un dialogo tra il patrimonio esistente e il design contemporaneo. Porta la firma dei direttori artistici Fendi, quella di Fendi Casa, e con il contributo di alcuni designer invitati per collaborazioni speciali. A conferire ai saloni una nuova atmosfera contribuisce infatti una selezione di pezzi ideati dalla designer italiana Chiara Andreatti. Con lei anche i francesi Noé Duchaufour-Lawrance, Ronan ed Erwan Bouroullec e Toan Nguyen.
Ispirazione romana
Noé Duchaufour-Lawrance si è ispirato alle forme e ai materiali caratteristici di Roma. Il profilo dei pini domestici compare nel suo tavolo Borghese, che ha adattato per il Salon des Pensionnaires. La lastricatura della Via Appia Antica ha ispirato i tavoli creati appositamente per il Salon de Lecture e il Salon Bleu. Le sedie Virgola disegnate da Chiara Andreatti sono presenti nel Salon Bleu e nel Salon de Lecture. Il divano e le poltrone Welcome ideate per Fendi Casa decorano il Salon des Pensionnaires. Segue la tonalità della pittura murale, il divano Sandia. Disegnato da Toan Nguyen e prodotto da Fendi Casa, è protagonista del Petit Salon, con la sua calda sfumatura arancio-ruggine.
Sedie, pareti e colore
Le sedie Belleville, disegnate da Ronan ed Erwan Bouroullec e prodotte da Vitra, sono invece protagoniste del Grand Salon. Questo insieme di nuovi arredi dialoga con mobili del patrimonio scelti o trasformati da Balthus, parti dell’illuminazione geometrica di Richard Peduzzi e calchi di opere classiche del XVIII secolo di precedenti artisti borsisti dell’Accademia, tutti provenienti dalle collezioni di Villa Medici. Il legame tra heritage e arte contemporanea continua sulle pareti: grazie alla partnership con il Mobilier National, vengono introdotti a Villa Medici alcuni arazzi contemporanei, per lo più di artiste donne. Opere di Louise Bourgeois, Sheila Hicks, Aurelie Nemours, Alicia Penalba e Sonia Delaunay, ma anche di Raoul Ubac, Edoardo Chillida e Patrick Corillon sono esposte nelle sale accanto agli arazzi delle collezioni dell’Accademia, della serie cosiddetta “delle Indie” e del ciclo delle Quattro stagioni su cartoni preparatori di Francesco Salviati.
La combinazione di arazzi culmina nel Grand Salon dove convivono pezzi in bianco e nero e pezzi storici che danno allo spazio nuova vita e gli conferiscono un’atmosfera da galleria contemporanea. Questa introduzione del design contemporaneo negli storici Salons di Villa Medici, che negli ultimi venti anni non avevano subito interventi significativi, è stata accompagnata da un importante lavoro di restauro che ha interessato le decorazioni del Grand Salon sotto la supervisione dell’architetto capo dei monumenti storici Pierre-Antoine Gatier, nonché gli arazzi del ciclo delle Quattro stagioni, restaurati nel corso di due anni dal laboratorio Bobin Tradition.
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