Una fucina di idee e progetti per la crescita umana e culturale dei cittadini trevani” ha detto il sindaco Bernardino Sperandio. Alla cerimonia hanno partecipato anche Donatella Tesei, presidente della Regione Umbra, e Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura.
Per Sgarbi “beatitudine” per “paesaggio integro e francescano”
“Nel ritorno a Trevi – ha commentato Sgarbi – la cosa che mi ha toccato di più, come non sarebbe stato venticinque anni fa quando vidi inaugurare questo museo, è l’integrità del paesaggio olivato. Qui c’è un paradiso nella coscienza degli amministratori e nella beatitudine di chi viene a vedere un paesaggio integro e francescano. Da tempo c’è questa passione a Trevi. La passione di chi in un museo può affiancare Pinturicchio a Orbetto determina l’importanza di un museo che, senza finanziamenti particolari, è stato allargato alla parte paesistica, che è importante, e alla parte archeologica che non era allestita in questi termini. La natura e l’arte vivono insieme”.
La nuova strutturazione da conto delle tre anime del museo (biblioteca, archivio, raccolte archeologiche, artistiche e antropologiche) e ai diversi fondi e acquisizioni. Accanto alle raccolte museali c’è, infatti, un patrimonio di conoscenze, dall’archivio storico alla biblioteca.
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