Prosegue lo sciame sismico nelle Marche dopo le forti scosse di ieri mattina. Ad Ancona, nella serata di ieri, è stata sgomberata una palazzina in via Macerata ‘inagibile’ temporaneamente a seguito di crepe e fessurazioni che richiedono una verifica, da parte di tecnici e vigili del fuoco, prima di autorizzare l’eventuale rientro delle sette persone residenti. Intanto, da ieri mattina oltre 80 scosse superiori alla magnitudo 2.0, incentrate soprattutto davanti alla costa centro-nord della regione, in particolare al largo del Pesarese (zone Marotta di Mondolfo-Fano) ma anche più a sud davanti alla costa nord anconetana.
Dopo la scossa più forte delle 7:07 – l’Invg indica ora una magnitudo 5.5 – davanti alla costa pesarese, e un minuto dopo la ‘aftershock’ di 5.2 al largo della costa anconetana nord, lo sciame sismico non si è fermato. In aumento gli episodi più vicini alla costa nord di Ancona con picchi alle 21.24 (3.4) e alle 23.05 (3.5). Forte restano la tensione e i timori di altre scosse più forti tra la popolazione.
E iniziano ad evidenziarsi danni più significativi ad abitazioni e chiese: in generale le conseguenze sono state più che altro crepe, fessurazioni ma non di muri maestri, o cadute di calcinacci o intonaco; nel caso della palazzina di via Macerata però i danni hanno consigliato per ora di evacuarla in attesa dei controlli. I Vvf ieri sono intervenuti in via Antica Rocca, nella Cattedrale di San Leopardo di Osimo (Ancona): cadute a terra malte di precedenti ripristini; sono stati rimossi gli arredi sacri sottostanti e le aree sono indisponibili. I pompieri hanno provveduto alla messa in sicurezza e non si segnalano persone coinvolte.
ANSA
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