Joe Biden si presenta a Bali al cospetto di Xi Jinping, che arriva dai risultati positivi delle elezioni di metà mandato.

“L’America è tornata: l’avevo promesso e mantengo gli impegni”, ha detto il presidente americano al termine di quasi tre ore di colloqui. Il vertice è andato anche meglio del previsto . I due leader hanno intenzione di  “rimettere in carreggiata” (parole dei cinesi) il legame che unisce le due superpotenze. Il punto di partenza è stata la questione sulla guerra in Ucraina.

“La Cina – ha detto Xi – è estremamente preoccupata per l’attuale situazione, dimostra che i conflitti non producono vincitori, che non vi sono soluzioni semplici a questioni complesse e che il confronto tra i principali Paesi deve essere evitato”. Per entrambi i leader in Ucraina “non si devono usare le armi nucleari”, lo ha riferito la stessa Casa Bianca.

Nella bozza del comunicato si usa esplicitamente la parola “guerra” (vietata in Russia, dove si parla di “operazione militare speciale”) per definire il conflitto in corso in Ucraina e si “deplorano” gli effetti negativi sull’energia, sui prodotti alimentari e sull’inflazione. Mosca sembra sempre più isolata situazione che sembra confermata dalle dichiarazioni di una fonte cinese, al Financial Times “Putin non disse la verità a Xi sull’imminente inizio della guerra”, lasciando Pechino in una situazione “difficile”.

Il presidente americano ha ribadito che gli Usa si oppongono ad azioni “aggressive e coercitive” contro Taipei e in conferenza stampa si è detto convinto che non ci siano segnali di una “imminente” aggressione di Pechino ai danni di Taiwan anche se manca l’intesa su Taiwan dove: “La pace e l’indipendenza dell’isola sono inconciliabili”.

Xi, ha assicurato Biden, sarebbe disposto a “trovare dei compromessi” e le due amministrazioni hanno deciso di formare un “team di contatto” che lavori alla soluzione dei problemi.