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Un caso di lupara bianca avvenuto nel 2008 a Dragoni, nel Casertano, legato però ad interessi economici e non alla criminalità organizzata, è stato risolto dai carabinieri e dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere con l’arresto dei due presunti responsabili, uno finito in carcere, l’altro ai domiciliari con braccialetto elettronico. L’omicidio è quello dell’imprenditore immobiliare di Dragoni Sandro Ottaviani, il cui corpo non è mai stato ritrovato, e di cui nel 2020 il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha dichiarato la morte presunta.

Ottaviani scomparve il 23 aprile del 2008 dopo un incontro con due persone presso un capannone industriale situato a Dragoni in località Ponte Margherita, di cui Ottaviani, in qualità di proprietario, stava trattando la vendita; sul posto i carabinieri trovarono solo l’auto dell’imprenditore. I familiari ne denunciarono immediatamente la scomparsa, e in un primo momento si pensò all’allontanamento volontario ma anche al suicidio, tanto che i sommozzatori dei carabinieri scandagliarono il fiume Volturno e trovarono anche un corpo di una persona scomparsa alcune settimane prima, ma non il corpo di Ottaviani. Dalle indagini protrattesi per 14 anni è emerso che Ottaviani fu ucciso dai due indagati che gli avevano teso un tranello; uno dei due, anch’egli imprenditore, teneva in fitto il capannone della vittima, e gli doveva parecchi canoni arretrati, così fissò l’incontro con Ottaviani con la scusa di dargli 175mila euro e trattare anche la vendita dell’immobile. Dopo l’incontro, Ottaviani si allontanò con i due indagati e quindi, secondo gli inquirenti, fu ucciso e il suo corpo fatto sparire per sempre.

ANSA 


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