Primo capitolo di una ‘Trilogia della cura’ rivolto ad adulti e bambini dai tre anni, debutta in prima nazionale al Teatro al Parco di Parma ‘Ossicini. Storia delle cose perdute e ritrovate’, nuova produzione Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti, di Manuela Capece e Davide Doro.
La storia- Interpretato da Francesca Tisano, il progetto della compagnia Rodisio è in scena il 20 novembre alle 16.30 e in replica per le scuole da lunedì 21 a venerdì 25 novembre alle 10. Prendendo spunto da ‘Donne che corrono coi lupi’, libro-culto di Clarissa Pinkola Estès, ‘Ossicini’ sviluppa una scrittura originale che intreccia le avventure di una bambina con una figura femminile antica, che si trova in molte fiabe e in molte culture: la ‘Loba’, la Lupa, la donna che vive solitaria nel bosco cercando ossa di animali, per realizzare un rito di rinascita e riportare alla vita il lupo con la forza magica del canto. Metaforicamente questa fiaba riporta al concetto di cura dell’anima e invita a chiedersi cosa significhi prendersi cura delle radici più profonde, di quell’io che piano piano si forma, di qualcuno, del mondo in cui si vive. ‘Ossicini’ è dunque una fiaba classica, che si sviluppa in un ambiente naturale, dove la vita si svolge serena e armoniosa nella casa dei nonni, e dove un evento doloroso toglie il sorriso alla bambina, innescando l’inizio di un viaggio di maturazione. Dopo spettacoli fortemente visivi come i recenti ‘La pancia del mondo’ e ‘La migrazione degli animali’, in cui gli oggetti erano il motore centrale della creazione, la Compagnia Rodisio torna alla parola, e lo fa con un lavoro di ricerca sulla narrazione per la primissima infanzia. La scelta nasce dal bisogno di tornare a un racconto puro, pulito, atemporale, con una impostazione classica. Lo spettacolo è pensato per tutti, perché anche un adulto possa prendere qualcosa da questa fiaba, che nella seconda parte si sviluppa anche con un linguaggio fisico e in un rapporto ancestrale con la musica e con le ombre. (ANSA).
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