“In Campania troppi sono i rifiuti tessili che finiscono erroneamente nel contenitore del secco indifferenziato. Da un’indagine dell’Ispra solo per il 2020, un quantitativo di oltre 670 tonnellate tra tessuti vari sfugge in Campania al processo di recupero e riciclo”.
Francesco Esposito, ufficio scientifico Legambiente Campania
Dati
Dai dati emerge che in Campania, nel 2020, la produzione di rifiuti tessili è stata di 14.263 tonnellate, in diminuzione rispetto al 2019 del 7%. La frazione tessile rappresenta lo 0,6% del totale dei rifiuti prodotti in Campania, valore superiore alla media nazionale sullo 0,5%. Ma anche al dato medio del Sud Italia che si ferma allo 0,42%. Tra le province della Campania, in termini di produzione assoluta di rifiuti tessili, il maggior contributo arriva da quella di Napoli. La capitale partenopea si attesta con ben 7.962 tonnellate. Seguono Caserta con 2.436 tonnellate e Salerno con 2.133 tonnellate. Quindi, chiudono, invece, le province di Avellino con 998 tonnellate e di Benevento con 707 tonnellate. In termini di produzione assoluta, tutte le province campane mostrano una crescita generale della produzione e raccolta di questa tipologia di rifiuto. Sull’aumento della produzione di rifiuti tessile, è la provincia di Avellino che fa registrare un balzo in avanti più grande, con un + 61% dal 2016 al 2020.
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