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L’intero cda della Juventus si è dimesso. La decisione presa all’unanimità deriva dal coinvolgimento nell’indagine Prisma per falso in bilancio e dalle contestazioni della Consob.

Andrea Agnelli lascia la presidenza dopo 12 anni. 

E’ Gianluca Ferrero, commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società, l’uomo che Exor, la holding della famiglia Agnelli. Controlla la società bianconera, indicherà come presidente della società bianconera. Ferrero possiede una solida esperienza e le competenze tecniche necessarie adeguate a ricoprire l’incarico. Exor comunicherà la lista completa dei candidati per il rinnovo del cda entro i termini di legge. Cioè 25 giorni prima dell’assemblea del 18 gennaio.

Titolo in forte calo 

Juve in forte calo a Piazza Affari dopo le dimissioni in blocco del cda. Il titolo, che è stato anche sospeso per eccessiva volatilità, cede il 4,94% a 0,265 euro. Una decisione maturata al termine di una lunga riunione del cda straordinario convocato nel pomeriggio alla Continassa. Il consiglio bianconero ha “nuovamente esaminato le contestazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino. Le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati dalla società di revisione Deloitte&Touche”. Finisce così l’era di Agnelli, 12 anni alla guida della società, con nove scudetti consecutivi, altri trofei, due finali di Champions. Un colpo clamoroso come l’ingaggio di Cristiano Ronaldo. E poi la parabola discendente con l’inchiesta sui bilanci, nel mirino dei magistrati. Le ‘manovre stipendi’ e le plusvalenze e le critiche della Consob. Un periodo tormentato, con i conti pesantemente in rosso, -253 milioni quest’anno dopo la perdita di 209 dell’esercizio precedente. Molto amaro anche sul campo con la squadra eliminata dalla Champions League già nella fase a gironi e lontanissima dalla capolista Napoli.

E i mugugni del tifosi, critici verso la dirigenza soprattutto per la scelta di riaffidare la squadra al tecnico Allegri. Passaggi, quelli giudiziari, con le perquisizioni della Guardia di Finanza, e di Borsa, che hanno fatto rinviare per due volte l’assemblea degli azionisti. Slittata prima da fine ottobre al 23 novembre e poi al 27 dicembre. Un campanello d’allarme che qualcosa di insolito stava succedendo. La dirigenza si è convinta a rivolgersi ad altri esperti. Ed è proprio dalle accuse della Procura di Torino e dalle osservazioni della Consob che è partita la lunga riflessione che ha portato il cda bianconero a presentare le dimissioni.


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