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I genitori di un bambino di 5 anni, nato e vissuto al rione Tamburi di Taranto, che ha contratto la leucemia, malattia che essi ritengono connessa alle emissioni nocive dello stabilimento ex Ilva, hanno fatto causa allo Stato chiedendo un risarcimento di oltre un milione e mezzo di euro. Oggi la prima udienza al Tribunale civile di Lecce.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Anton Giulio Lana, Mario Melillo, Cosimo Portacci e Maria Immacolata Riso. Il caso al centro della causa civile, è detto in una nota dei legali, “è emblematico della grave situazione per la salute dei bambini di Taranto, specialmente di coloro che vivono nel quartiere Tamburi e Paolo VI. Lo Stato è sicuramente responsabile di quanto accaduto al bambino avendo omesso ogni intervento per rimuovere il rischio di contrarre tumori e altre gravi malattie da parte della popolazione tarantina che vive nelle zone a ridosso dello stabilimento”.

Questo processo, conclude il collegio difensivo, “si inserisce nel solco tracciato da numerose sentenze della corte europea dei diritti dell’uomo che, in materia, hanno già avuto modo di affermare la responsabilità dello Stato italiano”.

ANSA


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