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Dalle dune della Parigi Dakar all’ospedale Maggiore di Bologna. È stato un amaro risveglio quello di Lorenzo Maestrami, 51 anni, di Loiano nel Bolognese e da sempre appassionato di moto e di corse. Quest’anno aveva deciso di partecipare alla leggendaria corsa nel deserto, che è partita il 31 dicembre scorso dall’Arabia Saudita. La corsa per Maestroni, pero, è terminata l’11 gennaio, quattro giorni prima dell’arrivo al traguardo.
“Ho corso bene fino al 10 gennaio – ha spiegato -, anche il mio team e la mia moto, una Ktm speciale rally repliche, funzionavano bene. Improvvisamente l’11 gennaio, all’inizio di una prova speciale, da un lungo rettilineo sono decollato su un piano piu basso di circa 6 o 7 metri, dove sono atterrato. Tutto il peso della moto e del corpo è stato scaricato sul bacino, che è stato il punto più danneggiato assieme ad un polso e alle caviglie”. Per il motociclista sono scattati immediatamente i soccorsi. Trasportato all’ospedale militare nei pressi Dammam, Maestrami è rimasto qui qualche giorno per consentirne la stabilizzazione delle condizioni. Il 14 gennaio, la società medica francese che gestisce i traumi dei partecipanti alla gara ha preso contatti con l’equipe di Federico De Iure, direttore della Chirurgia Vertebrale d’Urgenza e del Trauma dell’ospedale Maggiore, centro di III livello con il maggior volume di casistiche a livello nazionale per le fratture della colonna vertebrale e della pelvi.
“Dai medici che avevano in cura il paziente a Riad era stata fatta una diagnosi di lesione complessa della colonna vertebrale – ha detto De Iure – e per questo il paziente è stato portato all’ospedale Maggiore a Bologna”. Ma all’arrivo in Italia, gli accertamenti hanno dato un esito più favorevole. “La lesione era localizzata al bacino”. Il motociclista è stato operato il 19 gennaio dall’equipe del Trauma center del Maggiore sotto la guida di Matteo Commessatti, chirurgo specializzato nella traumatologia del bacino. Il paziente, che dopo l’operazione è già in grado di stare seduto, dopo una riabilitazione di due o tre mesi potrà gradualmente riprendere le sue attività. E perfino tornare ad andare in moto.

ANSA


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