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La difesa di Alfredo Cospito valuta il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo dopo il rigetto della richiesta di revoca del 41 bis per l’anarchico che, venerdì scorso, è arrivato anche dalla Cassazione. Cospito da ieri è tornato nel carcere di Opera dopo aver trascorso alcuni giorni nell’ospedale San Paolo. L’anarchico è in sciopero della fame da oltre quattro mesi contro il regime di ‘carcere duro’ cui è sottoposto per quattro anni.

La Nato è entrata in un confronto armato diretto con la Russia attraverso la fornitura di armi all’Ucraina ed “agisce come un blocco unico che non è un avversario, ma un nemico”. L’accusa parte dal Cremlino: per il portavoce, Dmitry Peskov, “l’intelligence della Nato lavora contro la Russia 24 ore al giorno e le sue armi…vengono consegnate all’Ucraina a titolo gratuito per sparare contro l’esercito russo e contro i cittadini, le città e i villaggi ucraini”.

“Sono compromessi che si fanno e si attuano dopo decisioni collettive nel quadro della Nato su nuove forniture nuove consegne di armi con un aumento costante del loro livello tecnico”, ha affermato Peskov parlando con ‘Izvestia’. “Non c’è bisogno di nascondere nulla” ha aggiunto, e “bisogna chiamare le cose con il loro nome”. Peskov ha pertanto giustificato la decisione di Putin di congelare la partecipazione al Nuovo Start sostenendo che “la situazione è cambiata drammaticamente” per la Russia da quando è stato adottato.

“Quando è emerso quel documento, quando ci furono i negoziati, gli arsenali nucleari di Francia e Regno Unito furono messi da parte, dato che non sono paragonabili in potenza e volume a quelli di Russia e Stati Uniti. Questi paesi, Francia, Regno Unito, Stati Uniti stanno nella stessa organizzazione, che sta di fatto in guerra con noi”, ha poi proseguito lamentando il fatto che Nato e Stati Uniti hanno condannato l’annuncio di Putin sul Nuovo Start ma “non hanno dimostrato alcuna disposizione a tener conto delle preoccupazioni della Russia”.

Sul fronte trattative, la Russia “non scenderà mai a compromessi” su quelle che definisce “le nuove realtà territoriali”, spiega ancora Peskov, pur insistendo sulla disponibilità russa a a negoziare per arrivare alla fine del conflitto. Mosca non rinuncerà mai a rivendicare le 4 regioni annesse da Vladimir Putin a settembre, ha dichiarato.

“Ci sono alcune realtà che sono ormai diventate fattori interni. Intendo i nuovi territori. La costituzione della Federazione russa esiste, e non può essere ignorata. La Russia non potrà mai fare compromessi su questo. Queste sono realtà importanti”, ha dichiarato. Peskov ha quindi condizionato la disponibilità di Mosca a trattare al consenso di Kiev sul controllo di Mosca su quelle regioni. “In presenza di uno stato di cose favorevole e di un atteggiamento opportuno degli ucraini, questo può essere risolto al tavolo dei negoziati. Ma la cosa principale è raggiungere i nostri obiettivi”, ha affermato.

ANSA


stefanodemartino@gmail.com'

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