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La vigilanza bancaria della Bce, il Comitato di risoluzione unico (Srb) e l’Eba, l’Autorità bancaria europea, “salutano con favore” le azioni prese della autorità svizzere “allo scopo di assicurare la stabilità finanziaria”.

“Il settore bancario europeo è resiliente, con robusti livelli di capitale e di liquidità”, affermano in una nota congiunta.

Le autorità bancarie europee ribadiscono “l’ordine” in cui azionisti e obbligazionisti di una banca sono chiamati a contribuire in caso di salvataggio pubblico, dopo che nel caso del Credit Suisse i titolari dei bond At1 penalizzati rispetto agli azionisti.

Gli strumenti di capitale primario (Cet1) “sono i primi ad assorbire le perdite e solo dopo il loro completo uso si richiede la svalutazione” dei bond At1, si legge in una nota congiunta della vigilanza Bce, dell’Eba e dell’Srb. “Questo approccio è stato costantemente applicato in passato e continuerà a guidare le azioni dell’Srb e della vigilanza bancaria negli interventi di crisi”, conclude la nota.

Le Borse europee, intanto, riducono i ribassi dell’apertura in un clima di grande volatilità legato al salvataggio del Credit Suisse. Milano e Parigi avanzano dello 0,1%, Londra limita il calo allo 0,5% mentre gli investitori cercano di digerire le conseguenze dell’operazione che ha coinvolto Ubs e si interrogano sulla possibilità di nuove crisi bancarie sulle due sponde dell’Atlantico.

Effetto Credit Suisse, 275 miliardi di bond a rischio
Crollano i bond At1 emessi dalle banche europee dopo che, nell’ambito del salvataggio del Credit Suisse, è stato deciso l’azzeramento di questa tipologia di titoli, con cui l’istituto elvetico aveva raccolto 16,3 miliardi di franchi. Un bond da 500 milioni di euro emesso da Unicaja Banco perde il 17,5% a quota 58,7, uno da 1,5 miliardi di sterline di Barclays cede il 9,4% a 84,6, un’emissione di Raiffeisen Bank 14,4% a 54,3, mentre, riferisce Bloomberg, il desk di trading di Hsbc ha tagliato del 10% il valore complessivo di questi titoli. I bond At1 emessi dalle banche ammontano, secondo Bloomberg, a circa 275 miliardi di dollari. Si tratta di titoli ad alto rischio di cui è previsto l’azzeramento nel caso in cui gli indici di capitale di una banca scendano sotto determinati livelli. Ma il trattamento subito nell’ambito del salvataggio del Credit Suisse ha sollevato dubbi sul mercato, in quanto il loro trattamento è stato peggiore di quello degli azionisti, ai cui titoli è stato riconosciuto un valore residuo di 3 miliardi di franchi. “Non ha senso, gli azionisti non avrebbero dovuto ricevere niente” perché “è chiaro che i bond At1 sono senior (privilegiati, ndr) nella distribuzione rispetto alle azioni”, ha commentato a Bloomberg Patrik Kauffmann, gestore di Aquila Asset Management, che in portafoglio ha bond del Credit Suisse. Anche gli analisti di Jefferies sollevano dubbi sul fatto che i bondholder siano stati “spazzati via mentre gli azionisti non lo siano stati interamente”.

Seduta in rosso per le Borse asiatiche dopo l’accordo per l’acquisizione del Credit Suisse da parte di Ubs. Tokyo ha perso l’1,54%, Sydney l’1,38 e Seul lo 0,69%.

La Borsa di Hong Kong si risolleva dai minimi intraday (da un quasi -4%) e chiude la seduta con pesanti perdite sulle vendite del settore bancario, malgrado il salvataggio di Ubs a favore di Credit Suisse e l’impegno della Banca centrale svizzera a provvedere l’adeguata liquidità ai mercati: l’indice Hang Seng cede il 2,65%, attestandosi a 19.000,71 punti.


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