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Il rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) 2023 registra progressi, rispetto al periodo pre-Covid del 2019, più diffusi nei domini sicurezza, qualità dei servizi e lavoro e conciliazione dei tempi di vita dove oltre il 72% degli indicatori migliora rispetto al 2019.

E’ quanto spiega l’Istat.

“Seguono i domini Politica e istituzioni e Innovazione, ricerca e creatività con due terzi degli indicatori in miglioramento. L’andamento più critico negli ultimi tre anni, con la maggior parte degli indicatori in peggioramento, riguarda le relazioni sociali, benessere soggettivo, istruzione e formazione e benessere economico”.
Complessivamente i dati più recenti che consentono di effettuare confronti con il 2019 (109 indicatori sul totale di 152) “mostrano che per 58 indicatori di benessere, oltre la metà, si registra un miglioramento nell’ultimo anno disponibile rispetto al livello del 2019, un terzo si trova su un livello peggiore rispetto al 2019, mentre il restante 13,8% degli indicatori si mantiene stabile sui livelli pre-pandemici”, spiega l’Istat.
Il confronto tra alcune classi di età fa emergere come “maggiori difficoltà” siano per i giovani di 14-24 anni, tra i quali il miglioramento riguarda solo il 44% degli indicatori, mentre una quota del tutto analoga peggiora (43%) e il 13% è stabile. Per gli adulti di 
45-54 anni il 52% degli indicatori di benessere ha registrato un miglioramento superando, nell’ultimo anno disponibile, il livello pre-pandemia (2019), mentre il 40% è rimasto al di sotto di esso. Anche per i giovani adulti di 25-34 anni la metà degli indicatori segnala un miglioramento del benessere e il 41% un peggioramento.

ANSA


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