La quiete di Tolè di Vergato è stata spezzata dalla notizia del fermo per tentato omicidio di un serial killer 55enne calabrese, Francesco Passalacqua, riportando in primo piano un oscuro passato di crimini e terrore.

Conosciuto come il “serial killer della Riviera dei Cedri”, Passalacqua ha gettato l’ombra della paura su questa comunità, già frastornata dall’atto efferato che ha gravemente ferito un agricoltore di 65 anni nel cortile della sua casa giovedì scorso.

Il passato criminale di Passalacqua, condannato per una serie di omicidi negli anni ’90 in Calabria, sembrava un ricordo lontano fino a quel momento. Rilasciato in libertà vigilata, si era stabilito in una comunità a Vedegheto, apparentemente lontano dalle tenebre del suo passato.

Tuttavia, il sospetto che lo circondava si è intensificato quando alcuni cittadini lo hanno avvistato nei pressi del luogo del delitto. Questo individuo, un tempo invisibile, ora era sotto i riflettori, con un passato giudiziario che suscitava timore e interrogativi.

Il suo ritiro nella canonica della Chiesa locale sembrava un tentativo di redenzione, ma il suo passato oscuro ha trovato una via violenta per riemergere. Testimoni lo descrivono come un individuo tranquillo, ma la sua presenza aveva destato sospetti, generando una ricerca frenetica di moventi dietro l’aggressione.

Il suo passato è macchiato di atrocità, culminato in condanne efferate. Un susseguirsi di omicidi senza apparente movente, solo la volontà insensata di versare sangue. La sua presenza ha seminato terrore, con gli abitanti di Verbicaro che temevano di essere i prossimi bersagli di questo individuo, già noto per il suo ghigno glaciale e la sua aura spaventosa.

In una regione solitamente legata all’omicidio mafioso, l’emergere di un serial killer privo di movente, pronto a colpire casualmente, ha scosso le fondamenta di comunità altrimenti tranquille, portando con sé un’ombra di terrore e incertezza.

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