0

La Sardegna ha tenuto e concluso le sue elezioni regionali, con un’affluenza che ha rispecchiato la tendenza degli anni passati, mantenendosi in linea con il disinteresse cronico verso le urne, il vincitore è uscito dai sondaggi.

Nonostante le condizioni meteo favorevoli che avrebbero potuto invogliare una maggiore partecipazione alle elezioni, poco più della metà dei 1,447 milioni di elettori in Sardegna ha scelto di esercitare il proprio diritto di voto, con una percentuale che al taglio delle 19 si è attestata al 44,1%, leggermente superiore rispetto alle precedenti elezioni.
Per ora Todde ha la via spianata, sembra che la tattica di raccoglierei il consenso mentre la maggioranza lo perdeva ha dato i suoi frutti. Truzzu è riuscito a fronteggiare l’avversaria, ma a scanso di ribaltamenti all’ultimo minuto dovrebbe essere seconda per 5 o 6 punti percentuale.
Questo dato è particolarmente significativo se si considera l’aspra battaglia politica che ha caratterizzato le ultime settimane di campagna elettorale. A mezzogiorno, l’affluenza aveva dato segni di un possibile risveglio dell’interesse, con un incremento dell’1,8% rispetto al 2019, prospettando una chiusura attorno al 60%. Queste aspettative sono state però ridimensionate dalle rilevazioni delle ore 19.
Il clima di cautela è palpabile tra i candidati e i partiti, forse a seguito delle sorprese del 2019, quando le previsioni non corrisposero agli esiti effettivi. Pertanto, nessun exit poll o stima ufficiale è stato diffuso prima dello spoglio, con i partiti che hanno preferito mantenere un basso profilo, limitandosi a esprimere un “moderato ottimismo”.

L’elemento di maggiore incertezza

È rappresentato da Cagliari, il capoluogo di regione, dove risiede un terzo degli elettori. L’esito delle elezioni potrebbe essere fortemente influenzato dai voti di questa circoscrizione, rendendola cruciale per la determinazione del nuovo presidente della Regione.
Le elezioni regionali in Sardegna rappresentano dunque un importante barometro per le dinamiche politiche locali, evidenziando non solo le sfide legate all’affluenza e alla partecipazione civica, ma anche l’importanza strategica di specifiche aree geografiche nel determinare gli equilibri di potere all’interno della regione.
Mentre l’Italia freme dall’economia sempre lo stesso copione: 5.000 posti all’Università sono rimasti sulla carta nonostante i grandi investimenti dalle tasche di tutti.

stefanodemartino@gmail.com'

Università: 1/4 delle assunzioni (5.000 lavoratori) ancora non sono state ufficializzate

Previous article

Netanyahu pronto ad entrare vittorioso a Rafah, si dimettono i vertici del governo Palestinese

Next article

You may also like

Comments

Comments are closed.

More in Politica