By L’inchiesta sull’eredità Agnelli continua a mettere sotto accusa i tre fratelli Elkann, accusati di truffa ai danni dello Stato per non aver pagato la tassa di successione su un ingente patrimonio. Cinque lettere trovate durante le perquisizioni ordinate dalla Procura di Torino sembrano confermare un’attività illecita volta a eludere il fisco.
Una delle lettere, datata 24 febbraio 2003 e indirizzata a Marella Caracciolo poco dopo la morte di Gianni Agnelli, ringrazia per una donazione di quote della società Dicembre e promette un pagamento equivalente ai redditi percepiti per il resto della vita della destinataria.
Gli inquirenti sospettano che John Elkann sia l’autore di questa lettera, considerando che Marella donò a lui una percentuale significativa delle quote della Dicembre lo stesso giorno della morte di Gianni Agnelli. Tuttavia, al momento non ci sono prove del pagamento effettivo di questa rendita a vita alla nonna.
Le altre quattro lettere trovate nel caveau di John Elkann sembrano rilevare ulteriori aspetti dubbi riguardo alla gestione dell’eredità Agnelli, comprese questioni legate alla distribuzione delle quote della Dicembre e all’esclusione della figlia Margherita dall’eredità.
Inoltre, durante le perquisizioni sono stati trovati documenti relativi alle opere d’arte e alle esportazioni, che potrebbero essere rilevanti per l’indagine.
L’inchiesta evidenzia una presunta strategia delittuosa ed evasiva fondata sulla fittizia residenza estera di Marella Caracciolo, con l’obiettivo di eludere le tasse sul patrimonio ereditato. Gli investigatori stanno cercando di raccogliere ulteriori prove per determinare la validità delle accuse e chiarire la situazione fiscale dei fratelli Elkann e dell’intera famiglia Agnelli.
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