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John Barnett, ex dipendente di Boeing, è stato trovato senza vita in un’apparente tragico epilogo alle sue denunce sulle presunte violazioni dei protocolli di sicurezza nell’azienda aerospaziale statunitense.

L’ingegnere di 62 anni, con oltre trent’anni di carriera in Boeing e precedentemente responsabile della qualità, è stato ritrovato morto per una “ferita di arma da fuoco autoinflitta”.
Barnett, che aveva recentemente testimoniato in un interrogatorio incrociato da parte degli avvocati di Boeing, era atteso in tribunale per fornire ulteriori testimonianze sulle presunte irregolarità nell’azienda. Nel 2019, aveva denunciato pubblicamente che Boeing, per accelerare la produzione, aveva compromesso i requisiti di sicurezza, utilizzando componenti difettosi nei Dreamliner 787. Affermava che i sistemi di ossigeno di emergenza avevano un tasso di guasti del 25%.
La morte di Barnett suscita domande sulla relazione tra le sue rivelazioni e il suo tragico destino, mentre Boeing si dichiara “addolorata” per la perdita dell’ex dipendente. Il caso giunge in un periodo in cui Boeing è sotto i riflettori per le controversie legate alla sicurezza del suo modello di aereo 737 Max, a seguito del distacco di un portellone durante un volo di Alaska Airlines nel gennaio precedente.
La vicenda amplifica le tensioni intorno a Boeing, e la sua gestione è sotto osservazione dopo l’annuncio di recenti cambiamenti ai vertici aziendali, con la sostituzione di Ed Clark, vicepresidente del programma 737, mentre la compagnia cerca di riprendersi dai gravi incidenti aerei che coinvolsero i 737 Max nel 2018 e 2019.

*Strage di Erba: Revisione del Caso Svela Nuovi Dettagli sulla Morte di Valeria Cherubini

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