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Una drammatica notizia giunge dal carcere di Castrogno a Teramo, Abruzzo, dove un detenuto di 20 anni si è tolto la vita impiccandosi nel bagno della sua cella. La scoperta è stata fatta dagli agenti, che hanno trovato il giovane con un lenzuolo all’inferriata della finestra. Ancora più sconvolgente, il gesto si è consumato nel giorno del suo ventunesimo compleanno.

P.G., il giovane detenuto, era entrato nel carcere di Castrogno il 11 marzo dopo essere stato ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale Mazzini di Teramo per un malore successivo al suo arresto. Il ragazzo era in obbligo di dimora a Giulianova a causa di una serie di furti commessi a Milano, Napoli e Roma. Tuttavia, a causa di ripetute violazioni, il giudice gli aveva revocato l’obbligo di dimora.
La madre di P.G., anch’essa detenuta nello stesso carcere, aveva creato caos al pronto soccorso del Mazzini il giorno precedente, aggredendo una dottoressa e minacciando di ferirsi con una lametta precedentemente utilizzata.
Questo è il terzo suicidio avvenuto nel carcere di Castrogno in un anno, evidenziando preoccupazioni persistenti riguardo al sovraffollamento e alla carenza di personale di custodia. Il carcere è stato al centro di polemiche per le condizioni precarie che hanno contribuito a queste tragedie.
Il tasso di suicidi in carcere in Italia rimane preoccupante, con 21 suicidi registrati tra le morti carcerarie nel 2024 fino al 9 marzo. Un problema che solleva interrogativi sulla necessità di riforme e migliorie nel sistema penitenziario italiano.

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