Con un investimento imponente di 7,4 miliardi di euro destinati all’Egitto fino al 2027, l’Europa si propone di rafforzare le proprie politiche migratorie e di stabilire un’ancora di salvataggio economica per il Cairo, le cui finanze sono state duramente colpite da una serie di crisi.

Questo accordo, firmato alla presenza di leader europei e del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, non solo punta a consolidare un partenariato strategico ma anche a contenere l’immigrazione irregolare, con un fondo dedicato di 200 milioni di euro. Tuttavia, la mossa suscita reazioni contrastanti. Da un lato, si celebra l’apertura di nuovi percorsi per la migrazione legale e il controllo di quella clandestina; dall’altro, si accendono i riflettori sulla questione dei diritti umani in Egitto, in particolare sulla delicata vicenda del ricercatore italiano Giulio Regeni, che rimane un punto dolente nei rapporti bilaterali.

Le reazioni in Italia e in Europa oscillano tra l’approvazione per il pragmatismo dell’accordo e la critica per una presunta complicità con un regime accusato di violazioni dei diritti umani. La difesa di Meloni sull’accordo e la sua determinazione a proseguire nel percorso intrapreso non placano le voci dell’opposizione, che vedono in queste politiche un tradimento dei valori fondamentali dell’Unione Europea.

Mentre il dibattito politico si scalda, con aspre polemiche tra il governo italiano e le opposizioni, e con attese tensioni in vista del prossimo Consiglio europeo, si delineano gli estremi di una sfida complessa, che mette in bilico la diplomazia internazionale, la gestione dei flussi migratori e il rispetto dei diritti umani. L’evoluzione di questa vicenda sarà cruciale non solo per le politiche migratorie dell’UE ma anche per il ruolo dell’Italia sullo scenario internazionale.

From ItaliaTg24, post “L’UE firma un accordo storico con l’Egitto: tra migrazioni e controversie sui diritti umani