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La Corte d’Assise d’Appello ha confermato la condanna all’ergastolo per Mohssine Azhar, il patrigno di Fatima, la piccola di soli 3 anni che fu gettata dal balcone dell’appartamento in via Milano la sera del 14 gennaio 2022. Secondo i giudici, non vi è alcun dubbio che Azhar abbia commesso un omicidio volontario.

Nonostante la difesa abbia sostenuto la tesi di un incidente, la madre della bambina, Lucia Chinelli, ha puntato il dito contro di lui, affermando che l’uomo avesse voluto punirla usando Fatima come strumento di contesa. La Corte ha descritto il gesto come un atto di pura stizza e violenza, degradando la bambina a mero oggetto di rabbia.
La madre di Fatima ha dichiarato di lottare per la giustizia della figlia, e ha espresso il suo dolore per la perdita quotidiana della bambina. Dopo tre ore di camera di consiglio, la sentenza è stata emessa confermando l’ergastolo per Azhar. Tuttavia, l’avvocato difensore ha annunciato l’intenzione di fare ricorso, sostenendo che ci siano ancora dubbi sulla dinamica dell’incidente.
La vicenda continua a scuotere l’opinione pubblica, sollevando riflessioni sulla violenza di genere e sulla tragedia di Fatima, che è stata trattata come un oggetto anziché come una bambina amata. Il dolore e la lotta per la giustizia di Lucia Chinelli sono simbolo della necessità di combattere la violenza e proteggere i più vulnerabili nella società.

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