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Nella vicenda giudiziaria che ha coinvolto un muratore senigalliese accusato ingiustamente di furto, è stato emesso un verdetto di assoluzione totale. Il muratore era stato erroneamente incriminato nel novembre 2015 a seguito di un furto di una borsa, ma è stato dimostrato che la vittima aveva confuso l’auto coinvolta nel crimine.

Inizialmente descritta come una Punto rossa, successivamente la vittima ha identificato una Panda rossa, di proprietà del muratore che si era dichiarato estraneo ai fatti. Durante il processo, sono emerse incongruenze significative, inclusa una descrizione del ladro che non corrispondeva al muratore accusato.
L’avvocato difensore del muratore ha sottolineato le contraddizioni nel racconto della vittima fin dall’inizio e ha evidenziato il grave errore giudiziario commesso. Dopo una discussione finale, il giudice monocratico ha emesso una sentenza di assoluzione piena per il muratore, restituendogli così la giusta serenità. Si è concluso che si trattava di un clamoroso caso di scambio di persona, in cui il muratore era stato vittima di un grave malinteso.
Il verdetto di assoluzione ha posto fine al calvario del muratore, che era stato ingiustamente accusato e processato per un crimine che non aveva commesso.

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