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Un detenuto proveniente da Brindisi ha presentato una denuncia scioccante riguardo al suo trattamento dietro le sbarre. Dopo essere stato trasferito a Lucera, ha subito un periodo di dodici ore senza cibo né acqua, mentre un agente faceva riferimento alla sua morte.

Il detenuto, operato allo stomaco con una dieta particolare, ha spiegato le sue esigenze di salute, ma nonostante ciò ha ricevuto vitto inadeguato. Successivamente, trasferito a Foggia, ha continuato a subire negligenze mediche e minacce di morte da parte degli agenti.
Il culmine della sua angoscia è stato raggiunto quando ha sentito parlare di una possibile punizione orchestrata, durante la quale ha tentato di suicidarsi. Ora, il detenuto è determinato a identificare coloro che lo hanno maltrattato. Il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, il Sappe, esprime fiducia nella magistratura per condurre un’indagine completa su queste affermazioni scioccanti.
Le accuse di maltrattamenti e minacce nei confronti del detenuto sollevano gravi preoccupazioni riguardo al trattamento dei detenuti nel sistema carcerario italiano. È fondamentale che tali affermazioni siano esaminate attentamente e che coloro che sono responsabili vengano portati alla giustizia.

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