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L’attacco avvenuto al Crocus City Hall di Mosca ha scatenato una controversia internazionale, con la Russia che insiste sulla “pista ucraina” e punta il dito sugli Stati Uniti.

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha criticato gli Stati Uniti per aver attribuito precipitosamente la colpa all’Isis, sostenendo che ciò sia una prova incriminante in sé. Intanto, la Duma russa ha chiesto un’indagine sul presunto finanziamento e organizzazione di atti terroristici da parte degli Stati Uniti e di altri Paesi occidentali in Russia.
Il bilancio provvisorio dell’attacco al Crocus City Hall conta 140 morti e 360 feriti, con molti feriti che non si sono ancora rivolti ai medici. Tuttavia, grazie agli sforzi delle autorità e dei soccorritori, il numero di pazienti in condizioni critiche sta diminuendo. Gli sforzi di soccorso coinvolgono centinaia di professionisti medici e vigili del fuoco.
Nel frattempo, le autorità russe hanno arrestato presunti membri di una cellula estremista, coordinata dall’estero, accusata di reclutamento aggressivo e coinvolta nel tentativo di reclutare residenti locali. Questi sviluppi fanno emergere una complessa rete di relazioni internazionali e sottolineano l’importanza di indagini approfondite e della cooperazione internazionale per affrontare la minaccia del terrorismo.

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