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Le profondità marine di Piombino nascondono segreti millenari, e grazie all’esploratore Andrea Bada, alcuni di essi vengono finalmente alla luce. In un’immersione che ha richiesto audacia e determinazione, Bada ha individuato due antiche navi romane, sepellite a oltre 100 metri di profondità.

I relitti, scoperti seguendo le indicazioni dei pescatori locali, rivelano una storia straordinaria. Carichi di anfore, le navi trasportavano merci preziose come olio e spezie, testimoniando l’intenso traffico commerciale dell’epoca.
L’impresa di Bada e del suo team, tra cui sommozzatori e operatori subacquei, è stata coronata da successo dopo molte delusioni e sforzi. Le navi, risalenti a più di 3.000 anni fa, sono in uno straordinario stato di conservazione, permettendo agli esperti di studiarne la struttura e il carico con grande precisione.
Grazie al lavoro dell’archeologo Alessandro Franco, è stato possibile datare una delle navi al secondo secolo a.C., mentre l’altra risale al terzo secolo a.C. Le anfore presenti sul fondo del mare sono rimaste intatte per millenni, offrendo una visione sorprendente della vita marittima dell’antica Roma.
Il sostegno tecnico fornito dal team di Bada, insieme alla collaborazione della Capitaneria di Porto di Piombino e dell’Istituto Idrografico della Marina Militare di Genova, ha reso possibile questa straordinaria scoperta.
Questa non è la prima volta che Bada rivela tesori sommersi nelle acque italiane. Nel 2020, ha portato alla luce una stiva completa di anfore, risalenti a oltre 2.000 anni fa, al largo della costa di Baratti. Questi ritrovamenti non solo arricchiscono la nostra comprensione del passato, ma ci ricordano l’importanza di preservare il nostro patrimonio subacqueo per le generazioni future.

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