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Bologna è stata presa d’assalto dal boom degli affitti brevi, con Airbnb che ha triplicato il numero di annunci sotto le Due Torri nel giro di soli sette anni. Questo fenomeno ha rivoluzionato il mercato immobiliare della città, portando a una crescita esponenziale degli alloggi disponibili per brevi periodi.

Le zone più affollate di annunci sono concentrate nel cuore del centro storico, tra Strada Maggiore e le vie Indipendenza e Irnerio, nonché nei dintorni del Pratello e di Sant’Isaia. Queste aree offrono ai turisti la possibilità di vivere un’esperienza autentica, immergendosi nella vita locale e godendo della bellezza della città.

La mappa degli annunci Airbnb rivela che la crescita degli affitti brevi è stata particolarmente significativa sotto le Due Torri, con un aumento del 300% tra il 2016 e il 2023. Oltre il 70% degli annunci riguarda intere case o appartamenti, concentrati soprattutto nelle zone più prestigiose del centro storico, come Santo Stefano e Porto-Saragozza.

Il fenomeno degli affitti brevi ha generato preoccupazioni tra i residenti e l’amministrazione locale, poiché ha contribuito all’aumento dei prezzi degli immobili e ha exacerbato la crisi abitativa. Inoltre, ha favorito la formazione di veri e propri imperi degli affitti brevi, gestiti principalmente da multiproprietari che dispongono di decine di proprietà sparse per la città.

I guadagni derivanti dagli affitti brevi possono essere notevoli, con alcuni host che riescono a incassare cifre significative grazie alla gestione di più proprietà. Tuttavia, questo solleva interrogativi riguardo alla distribuzione della ricchezza generata da Airbnb e al suo impatto sulla comunità locale.

Nonostante il grande numero di annunci su Airbnb a Bologna, molti di essi rimangono vuoti o inattivi. La maggior parte delle prenotazioni dura solo poche notti, e solo una piccola percentuale degli annunci è attiva con regolarità.


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