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Dopo 63 anni, la Francia compie un altro passo nella difficile ammissione del proprio passato coloniale, riconoscendo e condannando l’eccidio di algerini avvenuto a Parigi nel 1961. Tuttavia, la verità completa resta ancora celata, segnando un capitolo oscuro nella storia francese.

L’eccidio si inserisce nel contesto della guerra d’Algeria, una delle più cruente pagine del processo di decolonizzazione. La serata del 17 ottobre 1961 vide la violenta repressione di una manifestazione pacifica di algerini contro il coprifuoco imposto solo a loro. Le forze di polizia caricarono i manifestanti disarmati, arrestandone migliaia e riversandone molti nella Senna, causando numerose vittime.
Nonostante la gravità dell’evento, le autorità francesi tentarono di insabbiare la verità, minimizzando il numero delle vittime e mantenendo un lungo silenzio bipartisan. Solo negli ultimi decenni l’episodio è emerso nel dibattito pubblico, grazie a storici e giornalisti che hanno portato alla luce la verità occultata.
La risoluzione dell’Assemblée nationale rappresenta un passo avanti, chiedendo una giornata di commemorazione dell’evento. Tuttavia, resta ancora molto da fare per giungere a una piena ammissione e redenzione per questo crimine coloniale.

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