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Le sfide nel campo dei trapianti cardiaci in Italia sono evidenti, con una disponibilità di organi che rimane nettamente inferiore alla domanda.

Secondo le ultime rilevazioni nazionali del 2022, su 190 cuori proposti per trapianto fuori regione, solo il 16,8% è stato accettato e appena il 12,1% trapiantato. Questo scarno numero di accettazioni evidenzia l’estrema preziosità di ogni cuore donato e la necessità di massimizzare l’utilizzo degli organi disponibili.

Una delle principali ragioni per il mancato utilizzo degli organi è la loro “marginalità”, che rende l’organo inidoneo per il trapianto in una percentuale significativa dei casi. Qui entra in gioco l’innovativo sistema OCS, che offre una soluzione promettente per migliorare questo scenario.

Investire in tecnologie all’avanguardia come l’OCS significa aumentare le possibilità che i pazienti in lista d’attesa per un trapianto cardiaco ricevano il soccorso vitale di cui hanno disperatamente bisogno. Il direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII, Mauro Moreno, sottolinea l’impegno nell’acquisizione di attrezzature di ultima generazione e nell’ottimizzazione dei processi organizzativi e tecnici.

L’introduzione di una sala operatoria dedicata alle emergenze diurne e l’adozione di tecniche all’avanguardia, come il trapianto cardiaco a cuore fermo su paziente pediatrico, dimostrano un approccio proattivo e innovativo nella gestione delle liste d’attesa per i trapianti.

In sintesi, mentre le sfide rimangono significative, le innovazioni tecnologiche e organizzative offrono speranza ai pazienti in attesa di un trapianto cardiaco, promuovendo una maggiore efficienza e ottimizzazione delle risorse disponibili.

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