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Nel cuore della provincia di Bergamo, un evento medico epocale ha segnato un nuovo capitolo nella storia dei trapianti cardiaci.

Il 19 marzo, all’Asst Papa Giovanni XXIII, è stato eseguito con successo il primo trapianto cardiaco utilizzando la tecnologia all’avanguardia dell’apparecchiatura Ocs – Heart. Questo dispositivo rivoluzionario, noto anche come “cuore in una scatola”, ha permesso il trasporto e il mantenimento di un cuore donato ancora battente fino al momento del trapianto.
Il destinatario di questo cuore vitale è stato un 58enne, precedentemente assistito da un dispositivo di supporto ventricolare meccanico. Dopo l’intervento, il paziente è stato dimesso dalla terapia intensiva e sta recuperando con successo. Ciò che rende questa procedura ancora più straordinaria è l’utilizzo della “scatola sterile”, che ha esteso il tempo disponibile tra il prelievo e il trapianto.
Grazie a questa innovativa apparecchiatura, il cuore del donatore è stato mantenuto in uno stato vitale, perfuso con sangue caldo e ossigenato, all’interno di una scatola sterile. Questo approccio ha permesso ai chirurghi di monitorare costantemente le condizioni del cuore, intervenendo se necessario per ottimizzarne la funzionalità e riducendo il rischio di disfunzione precoce dell’organo.
L’acquisizione di questa tecnologia all’avanguardia rappresenta un passo avanti significativo per l’Ospedale Papa Giovanni XXIII, offrendo ai pazienti in lista d’attesa per un trapianto cardiaco una nuova speranza. Si prevede che ciò ridurrà i tempi di attesa e consentirà di utilizzare cuori provenienti da donatori che altrimenti potrebbero essere considerati non idonei.
In breve, il trapianto cardiaco con cuore battente in “scatola sterile” non solo ha salvato una vita, ma ha anche aperto nuove possibilità nel campo dei trapianti d’organo, offrendo speranza a chi attende un nuovo cuore per continuare a vivere.

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