Ad Aosta, nella tranquilla frazione di Esquilivaz, un’atmosfera sinistra avvolge il ritrovamento del corpo senza vita di una giovane ragazza in una chiesa sconsacrata. Le circostanze intorno alla sua morte rimangono avvolte nel mistero mentre i carabinieri indagano sull’ipotesi di omicidio.

Il corpo della ragazza, dalle prime stime tra i venti e i venticinque anni, è stato scoperto senza documenti né cellulare, accanto a tracce di sangue e cibo sparsi. Le ferite, tre in totale, rivelano segni di violenza, suggerendo l’uso di un’arma da taglio. L’autopsia, affidata all’esperto anatomopatologo Roberto Testi, potrebbe fornire ulteriori dettagli sulla causa della morte, ma già si avanza l’ipotesi di “cause violente”.

La presenza di un furgone bordeaux, presumibilmente utilizzato dalla vittima e dal suo compagno, aggiunge un elemento di intrigo alla vicenda. Le testimonianze contrastanti riguardo alla data dell’ultima avvistamento del veicolo complicano ulteriormente le indagini. Mentre alcuni lo avrebbero visto solo pochi giorni prima del ritrovamento del corpo, altri indicano un avvistamento avvenuto una decina di giorni prima.

La coppia, secondo quanto emerso da scontrini e documenti vicino alla vittima, sembra aver viaggiato per l’Europa, passando per Francia, Germania e Austria. L’uso di luoghi abbandonati come rifugio temporaneo solleva interrogativi su cosa li abbia portati in quel remoto villaggio e cosa sia accaduto nelle ore precedenti alla tragica scoperta.

Mentre gli investigatori scrutano le immagini delle telecamere lungo la strada statale per ottenere ulteriori indizi, il mistero attorno alla morte della giovane ragazza ad Aosta continua a infittirsi, lasciando la comunità locale e oltre con più domande che risposte.

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