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Secondo il Financial Times, la Russia ha adottato una nuova strategia negli attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine. Utilizzando missili di precisione, il Paese ha mirato alle centrali elettriche nelle regioni meno protette, provocando danni che potrebbero non essere completamente riparabili in tempo per l’inverno.

Le sette centrali termoelettriche colpite tra il 22 e il 29 marzo si trovano tutte al di fuori della capitale ucraina, Kiev, che è ben difesa. Anche due centrali idroelettriche sono state colpite, con conseguenze gravi.
L’Ucraina non ha fornito dettagli precisi sui danni, ma funzionari hanno riferito che diverse centrali, tra cui quelle nella regione di Kharkiv vicino al confine russo, sono state quasi completamente distrutte. Il più grande produttore di energia ucraino, Dtek, ha subito una perdita dell’80% della sua produzione energetica a causa degli attacchi, con cinque delle sue centrali termiche costrette a interrompere le operazioni.
L’obiettivo della Russia sembra essere quello di mettere fuori uso permanentemente queste centrali, rendendo ancora più critica la situazione energetica in Ucraina. Maxim Timchenko, amministratore delegato di Dtek, ha dichiarato che l’obiettivo è di ripristinare il più possibile entro ottobre, ma la sfida è enorme.

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