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Da oltre dieci anni, il nome di un siriano, formalmente un carpentiere e residente in Norvegia, figura nelle liste delle persone da monitorare da parte della Digos e dei sistemi di sicurezza italiani. Tuttavia, la sua presenza in Italia è stata rivelata di nuovo quando è stato fermato per un controllo dalla Squadra Volante a Como.

Non può mettere piede in Italia dal 2016, quando è stato raggiunto da un provvedimento di allontanamento. Nonostante ciò, ha mantenuto forti legami nell’Erbese, dove pare abbia ancora parenti e conoscenze.
Le autorità sospettano fortemente che sia troppo vicino ai contesti terroristici e che abbia un ruolo nel reclutamento e nella facilitazione della partenza di volontari verso scenari di guerra. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato il suo rimpatrio in Norvegia.
Le informazioni raccolte negli ultimi anni hanno evidenziato il suo coinvolgimento in attività terroristiche, con pubblicazioni sui social media che mostravano il suo addestramento in campi militari. Nel 2015, il suo nome è comparso tra i foreign fighter italiani identificati dopo gli attentati di Parigi.
Nonostante le espulsioni precedenti, il suo ritorno in Italia solleva interrogativi sulla sua presenza e le sue attività attuali, con poche certezze su quali siano i suoi legami e obiettivi attuali.
Secondo il Ministero dell’Interno, dal 2015 sono state eseguite 755 espulsioni, incluse le 77 del 2013.

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