0

Il tribunale di Pesaro ha emesso una sentenza sorprendente riguardo alle accuse di stalking sul luogo di lavoro. Un pesarese di 53 anni, consulente commerciale dell’azienda della moglie, era stato accusato di maltrattamenti e stalking nei confronti di una dipendente assunta come apprendista.

Le accuse erano serie: costringere la dipendente a lavorare anche durante la malattia, insulti a sfondo sessuale e politico, minacce di licenziamento o dimissioni, pressioni politiche per il voto, e altro ancora. Tuttavia, il giudice ha assolto l’uomo perché il fatto non sussiste, nonostante la richiesta del pm di due anni di condanna.

La dipendente aveva denunciato di vivere in uno stato di stress continuo a causa del comportamento del datore di lavoro. Dal minacciare il licenziamento alla richiesta di lavorare nonostante un infortunio extralavorativo, fino alle pressioni per divulgarle segreti aziendali. La situazione era così grave da farla finire in cura dalla psicologa e denunciare il suo datore di lavoro.

Sebbene siano stati riconosciuti atteggiamenti arroganti, il tribunale ha concluso che non si sono verificati maltrattamenti né stalking. La causa per il licenziamento si è conclusa con un risarcimento di 16mila euro verso la giovane.

Questo caso solleva interrogativi sull’interpretazione della legge e sull’efficacia delle azioni legali nei casi di presunto stalking sul luogo di lavoro.

Le ultime notizie in diretta dal Panorama Inter e Intra Nazionale.


Maxi Rissa nel centro di Ancona: identificati i partecipanti all’assalto

Previous article

Omicidio a San Pietro di Caridà: Investigatori alla Ricerca di Riscontri

Next article

You may also like

Comments

Comments are closed.

More in Cronaca