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Oggi gli eurodeputati si trovano ad affrontare una proposta della Commissione europea volta a ridurre il periodo di protezione dei dati sui medicinali, con l’obiettivo di ampliare l’accesso ai farmaci generici. Tale iniziativa potrebbe non solo ridurre le spese del servizio sanitario nazionale, ma anche alleggerire il peso sulle tasche dei cittadini.

Il costo dei farmaci generici, in media il 20% inferiore rispetto ai prodotti brevettati, rappresenta un risparmio significativo per i pazienti. Tuttavia, la disponibilità di tali farmaci sul mercato non è sempre garantita. In Europa, la scarsezza di farmaci, soprattutto antibiotici e oncologici, è un problema crescente, con alcuni medicinali che diventano introvabili o vengono venduti a prezzi proibitivi.
Il fenomeno dell'”evergreening” vede le grandi industrie farmaceutiche estendere i loro brevetti attraverso modifiche minime nella composizione dei farmaci, escludendo così la concorrenza dal mercato. La nuova legislazione proposta dalla Commissione europea nel 2023 mira a contrastare questa pratica, facilitando l’accesso al mercato dei farmaci generici e biosimilari, spesso prodotti da piccole e medie imprese.
Il voto degli eurodeputati odierno è cruciale per l’approvazione di queste nuove misure, che potrebbero portare a significativi risparmi per il servizio sanitario nazionale e per i cittadini. In Spagna, ad esempio, sono previsti circa 800 milioni di euro di risparmio derivanti dall’introduzione di farmaci generici per sette medicinali di largo consumo. Se simili misure venissero adottate anche in Italia, potrebbero generare risparmi analoghi, a condizione che i pazienti siano incoraggiati ad optare per farmaci equivalenti.

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