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Le operazioni di soccorso presso la centrale elettrica di Bargi, colpita da un’esplosione, sono state momentaneamente interrotte

per via dell’inaspettato aumento del livello dell’acqua.

La situazione è critica, con il piano -8 completamente allagato, lasciando perplessi i soccorritori sulle modalità di ingresso dell’acqua. Questa decisione è stata presa prioritariamente per garantire la sicurezza degli operatori, ma le speranze di trovare i quattro dispersi vivi svaniscono con il passare del tempo.
Al momento, il bilancio è tragico: tre persone hanno perso la vita nell’incidente e cinque sono gravemente ferite. Tra le vittime, suscita domande la presenza di un uomo di 73 anni che lavorava come autonomo. Le indagini sono in corso per comprendere le circostanze dell’incidente e le ditte coinvolte.
Le testimonianze sul lavoro svolto nella centrale fornite da Enel Green Power indicano che si trattava di attività programmate per l’aggiornamento tecnologico, eseguite da ditte altamente qualificate nel settore. Tuttavia, resta da capire come un intervento apparentemente ordinario abbia portato a una tragedia di tale portata.
Mentre le autorità e le aziende coinvolte si adoperano per fornire supporto alle famiglie colpite, la comunità locale è in stato di shock e dolore. La priorità rimane quella di comprendere le cause dell’incidente e di fornire tutto il sostegno necessario alle vittime e alle loro famiglie.

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