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Oltre 4 tonnellate di materiale informatico proveniente dalla Cina sono state bloccate dall’Agenzia Dogane e Monopoli nel porto di Pra’. Il carico, destinato a una ditta lombarda, presentava un’etichetta danese, ma nessuna indicazione sull’origine cinese, come richiesto dalla normativa. Si trattava di dispositivi per la ricarica e la sincronizzazione dei tablet.

L’assenza di questa informazione ha comportato il blocco temporaneo della merce, poiché violava l’Accordo di Madrid sulla repressione delle false indicazioni di provenienza. Di conseguenza, il responsabile dell’azienda importatrice italiana è stato denunciato per aver messo in commercio prodotti industriali con informazioni mendaci.
Dopo un’indagine della Procura della Repubblica di Genova, la merce è stata concessa per la restituzione. Tuttavia, prima che potesse essere rilasciata, è stato necessario regolarizzare la situazione con una nuova etichetta “made in China”, da apporre sotto controllo doganale.
Questo episodio mette in luce l’importanza del rispetto delle normative sulla marcatura d’origine e la necessità di conformarsi alle disposizioni internazionali per evitare sanzioni e blocchi delle merci in transito.

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