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Un presunto traffico di microtelefoni nel carcere di Carinola ha portato alla scoperta di un caso in cui alcuni detenuti avrebbero utilizzato dispositivi illegali per comunicare con l’esterno. Il pubblico ministero Valentina Santoro del Tribunale di S. Maria Capua Vetere ha avviato un processo che coinvolge 10 persone.

I detenuti avrebbero utilizzato un microtelefonino, un modello marca L8 Star, dotato di due schede SIM e caricabatteria, introdotto illegalmente nella prigione. Il dispositivo è stato trovato nascosto tra il muro e il telaio della struttura in ferro di supporto allo spioncino di controllo della cella.

Tra gli indagati figurano nomi come Giovanni Boccolato, Gennaro Cascarino, e altri, tutti chiamati a rispondere delle accuse davanti al tribunale nel processo che inizierà nel mese di luglio, assistiti dai loro avvocati.

Le indagini sollevano interrogativi sulla sicurezza e sull’efficacia dei controlli all’interno del carcere di Carinola, evidenziando un presunto fallimento nel prevenire l’introduzione di dispositivi illegali.

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