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Una svolta significativa si è verificata nell’inchiesta riguardante la presunta corruzione elettorale nel comune di Triggiano, in provincia di Bari.

La gip Paola Angela De Santis ha emesso un’ordinanza per la revoca della misura degli arresti domiciliari per l’ex vicesindaco Vito Perrelli, suo figlio Piergiorgio Andrea e Alberto Leo, tutti accusati di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale per le elezioni amministrative del 2021.

La decisione della gip si basa sull’insussistenza delle esigenze cautelari nei confronti dei tre indagati, anche considerando il fatto che Perrelli non ricopre più il ruolo di vicesindaco da un certo periodo. Durante l’interrogatorio di garanzia, gli indagati hanno respinto tutte le accuse mosse loro dai pubblici ministeri.
L’inchiesta della procura di Bari coinvolge anche il fondatore del movimento politico ‘Sud al Centro’, Alessandro Cataldo, attualmente ai domiciliari, e sua moglie, l’ex assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, indagata a piede libero. Anche l’ex sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli, è ai domiciliari e sospeso dalla carica dalla Prefettura.
Le accuse riguardano un’associazione che avrebbe manipolato le elezioni amministrative di Bari nel 2019, Grumo Appula nel 2020, Triggiano nel 2021 e le regionali del 2020.
Questi sviluppi rivelano l’intensità dell’indagine e l’ampiezza delle accuse, sollevando interrogativi sulla stabilità e l’integrità del processo elettorale locale.

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