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Gli ultimi sviluppi nell’inchiesta condotta dai carabinieri della compagnia di Roma Casilina hanno svelato un insolito stratagemma utilizzato dai membri della famiglia Casamonica per eludere i controlli nel loro traffico di droga.

Due cugini, già sotto la lente delle autorità per precedenti arresti, sono stati colpiti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per detenzione e spaccio di stupefacenti. La loro base operativa, un appartamento al pianterreno in zona Don Bosco, è stata il palcoscenico di una sottile artigianalità criminale.

Senza dover affrontare la strada, i due trafficanti erano in grado di servire la clientela direttamente dalla finestra dell’appartamento. L’ingegnoso sistema prevedeva contatti telefonici con gli acquirenti, che ricevevano la droga sotto forma di “biglietti dello stadio” o “birre fresche” attraverso la serranda dell’abitazione. Una strategia non solo per evitare la cattura, ma anche per non disturbare i vicini di casa, con cui i due si raccomandavano di non citofonare ma di fare uno squillo telefonico.

Sebbene il loro modus operandi fosse accuratamente studiato, il frequente via vai di acquirenti non è sfuggito all’occhio attento dei militari. Ora, con l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare, i due si trovano in attesa di ulteriori provvedimenti nella prigione di Regina Coeli.

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