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Uno studio condotto da Deloitte in collaborazione con l’associazione “I Borghi più Belli d’Italia” ha rivelato che i borghi più belli del Paese contribuiscono in modo significativo all’economia nazionale, generando oltre 5 miliardi di euro all’anno come attrazione turistico-culturale.

Questo dato evidenzia non solo l’inestimabile valore storico, paesaggistico, artistico e culturale di questi borghi, ma anche il loro ruolo cruciale come motore economico per l’Italia.
Le regioni Marche, Umbria e Toscana si distinguono per la presenza di numerosi borghi certificati, che attirano milioni di visitatori ogni anno. Questi borghi offrono ai turisti un’esperienza unica, immergendoli nella bellezza e nell’autenticità delle tradizioni locali, contribuendo così alla promozione del territorio e alla diversificazione dell’offerta turistica italiana.
Tuttavia, nonostante il loro potenziale economico e culturale, molti borghi si trovano a rischio di spopolamento, a causa dell’emigrazione verso le città e della diminuzione della popolazione residente. Per contrastare questo fenomeno, è necessario adottare strategie volte a promuovere lo sviluppo sostenibile di queste comunità, valorizzando le loro risorse naturali e culturali e sfruttando al meglio le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dallo smart working.
La digitalizzazione e lo smart working possono rappresentare leve cruciali per il rilancio dei borghi, consentendo ai residenti di accedere a nuove opportunità di lavoro e di servizi, e attrarre nuovi residenti e imprese interessate a beneficiare della qualità della vita e dell’ambiente unico offerto da questi luoghi.
In conclusione, i borghi più belli d’Italia non solo rappresentano un patrimonio prezioso da preservare e valorizzare, ma anche una risorsa economica fondamentale per il Paese, con un impatto significativo sul PIL nazionale e un potenziale ancora inesplorato da sfruttare.

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